A Masterpiece

Un oggetto cade inaspettatamente… uno strano spostamento d’aria… l’impressione di udire una voce sconosciuta… a casa da sola e, in un istante, mille pensieri: i ladri…? I fantasmi…? E se fossero davvero fantasmi…? Come saranno fatti questi impalpabili esseri?
E’ in quelle singolari occasioni che il mio pensiero corre alle ipnotiche scene dei film di fantascienza e, in particolare, di “Interstellar”.
Forse se, come il suo protagonista, potessi elevarmi di frequenza e avvicinarmi ad un immaginario vetro “interdimensionale”, avrei un’inaspettata sorpresa: dall’altra parte, quel fantasma… sarei ancora e sempre io!
Una ‘Me’ leggermente invecchiata, situata solo un po’ più in là, sulla mia linea spazio-temporale. E’ lei che rovescia gli oggetti, muove l’aria, mi chiama a gran voce, cercando di attrarre la mia attenzione… ma cosa vuole?
Forse, proprio come nel film, la mia versione futura mi sta chiedendo di fermarmi, prima di ripetere quella frase o quell’azione, già troppe volte detta o fatta. O di osare ciò che non ho mai osato… Mi supplica di mutare il “solito copione”… e di provare a conoscermi… come io stessa non mi conosco!
Ma è possibile? O, in questa dimensione, siamo prigionieri di un’infinita coazione a ripetere? Avviluppati in una sorta di sacca spazio-temporale da cui non potremo uscire senza la velocità di curvatura della mitica nave spaziale Enterprise
Abbiamo facoltà di mutare le nostre azioni e reazioni, oppure il meccanismo stesso della coazione a ripetere è parte di un disegno ineluttabile e, per così dire, inevitabile, di cui siamo attori/vittime inconsapevoli?

Libero arbitrio o destino? Questo è il problema. Certo è un argomento scottante, oserei dire l’Argomento. Che, pensandoci bene, sottende costantemente le nostre vite, anche quelle dei più scettici. Chi, in fondo, non si è posto almeno una volta questa domanda?
Mi sembra di sentirlo l’eterogeneo coro di risposte: “Posso cambiare qualsiasi cosa con la mia forza di volontà!” o, al contrario, “Cosa posso fare? In fondo sono solo una vittima…”
Per quanto mi riguarda (anche senza la velocità di curvatura…) mi viene spesso in mente la frase letta in un vecchio corso d’inglese: “…that which we call a rose, by any other name, would smell as sweet”: diceva Shakespeare, “…quella che chiamiamo rosa, con qualsiasi altro nome, profumerebbe allo stesso modo”.

Forse, dunque, è l’Essenza ciò che conta. Il nostro nucleo più profondo, quella coscienza sottostante la personalità, che fa di ognuno di noi un essere assolutamente unico, con le sue specificità e i suoi talenti.
In questo, penso, consista allora il libero arbitrio: nello scoprire dapprima se sono rosa o giglio o noce di cocco (), per poi dedicarmi a raffinare quell’essenza. Come? Fermandomi. Ascoltando. Aderendo sempre più a chi sono, a cosa voglio realmente, a cosa sono venuto/a a fare…
Come quello scultore che, nell’impeto dell’ispirazione, non crea nulla di nuovo, ma trova semplicemente il modo migliore per far emergere un capolavoro che esisteva già. Solo nascosto in una nuda e informe pietra.
Così dunque è l’Essenza. Una scintilla divina presente in noi da sempre. Che vuol solo Essere. La nostra personale Enterprise, capace di superare tempeste mentali , “automatismi” e destini ineluttabili… alla velocità di curvatura!

Cosa potrebbe aiutarci, dunque, a scolpire il nostro personale capolavoro?
Tra le 5 Energie di cui parla la Medicina Tradizionale Cinese penso alla lucida chiarezza che ci regala l’energia del Metallo.
Punto di passaggio dallo yang (vitalità, rigoglio, espressione ed espansione) allo yin (raccolta, concentrazione, ritiro in sé), nel ciclo delle stagioni, così come in quello di un’intera vita, questa potente energia autunnale e dal carattere introspettivo affina la capacità di valutazione ed autovalutazione. Aiuta a fare i bilanci, a comprendere cosa “fa o non fa per noi”, cosa eliminare o trattenere, al termine di qualsiasi esperienza, sia essa un progetto del nostro “quotidiano” o un’intera fase dell’esistenza.

Così, sul piano fisico, l’Intestino Crasso, il Viscere associato all’energia del Metallo, che adempie, per analogia, alla funzione della cernita/eliminazione.
Certo… un meccanismo difficile da disinnescare!

“Sii te stessa e scolpisci ogni giorno il tuo Capolavoro”.
Buona vita a tutti!