L'istante sospeso

Rimarrei incantata per ore a fissare il dipinto “La morte di Ophelia”, celebre capolavoro del pittore preraffaelita John Everett Millais.
Penso alla storia di questa giovane donna, sfortunata protagonista del dramma shakespiriano “Amleto”, divenuta folle e quindi suicidatasi in un corso d’acqua, alla notizia dell’omicidio di suo padre, proprio per mano dell’amato Amleto.
Mi ritrovo a spiare il suo sguardo, così rassegnato e perso nella morte e segretamente spero in un lieto fine, immaginando che Ophelia possa mutare il suo iniziale proposito e, come d’incanto, rialzarsi.
Così non posso fare a meno di chiedermi : esiste un istante, un attimo di sospensione, in cui è possibile scegliere se rimanere in una stanza mentale senza uscita, cedendo alle paure e al dramma dell’esistenza o compiere un atto di volontà e decidere letteralmente di “rituffarsi”…nella vita e nell’esperienza?
Nessun elemento naturale potrebbe, meglio dell’ Acqua, esemplificare queste sensazioni e questo movimento energetico-emozionale. Tanto che mi domando se Millais e Shakespeare non sapessero qualcosa di Medicina Tradizionale Cinese o se, come è più probabile, al pari di altri grandi artisti, avessero anch’essi il dono di “canalizzare” e comunicare la forza simbolica degli elementi della natura, capaci di agire allo stesso modo fuori e dentro di noi, nel Macrocosmo (Universo) come nel Microcosmo (essere umano). 
Cinque Elementi
Forse entrambi intuivano, che l’acqua, ma anche il legno degli alberi, il fuoco/calore del sole, la terra e il metallo (frutto condensato della terra), rappresentano, secondo l’energetica cinese, 5 veri e propri archetipi.
Cinque qualità fondamentali dell’energia connotate, da specifiche caratteristiche, riscontrabili, per affinità, anche nell’uomo.
 
Così, su un piano emotivo l’ Acqua, il cui movimento naturale è di discesa verso il basso, ci riporta al contatto con l’istinto, con l’inconscio profondo e le sue inevitabili paure.
O il Fuoco, al contrario, con il suo movimento ascendente e crepitante, ci parla della capacità di essere empatici ed espansivi verso il mondo esterno.
O ancora, a livello fisico, l’elemento Metallo, capace di tagliare e operare cernite, si associa all’Intestino Crasso la cui funzione d’organo analoga è proprio quella di separare gli alimenti, trattenendo e riassorbendo l’utile ed eliminando definitivamente l’inutile, in una sorta di decluttering corporeo.
Non a caso decluttering ed eliminazione (anche mentale/emotiva) saranno particolarmente difficili per chi presenta problematiche legate a quest’organo.
 
E in quel flusso  di costante movimento e trasmutazione che è, per definizione energetica, la vita stessa, le cinque qualità assumono il bellissimo nome cinese di “Wu Xing”, i “cinque che camminano”.
Cinque personaggi che danzano la vita trasformandosi continuamente l’uno nell’altro.
Così è il ciclo stagionale dove l’elemento Acqua corrispondente all’inverno genera la primavera (Legno), per poi trasformarsi in estate (Fuoco), declinare nell’autunno (Metallo) e infine ritornare alla quiescenza della fase invernale, da cui ripartire per un nuovo ciclo. Laddove l’energia stabilizzatrice della Terra favorirà il passaggio da una fase all’altra.
Tale è l’anima umana,che di vita in vita, nell’incessante ruota del karma, attraversa nascita, crescita, declino e morte, con intermedie fasi di stabilità.
E se “scendiamo”, per così dire, a livello della quotidianità, anche qui i nostri Cinque ci “mettono lo zampino”.
In qualsiasi progetto si intraprenda, si parte dalla conoscenza delle proprie risorse (Acqua), si dà quindi l’avvio alla nuova attività (Legno), la si porta alla massima espansione (Fuoco) e dopo una fase di stabilizzazione (Terra), si valuteranno i frutti del proprio lavoro (Metallo). Il risultato così strutturato diverrà infine parte del proprio bagaglio d’esperienza (Acqua), per poi ricominciare il ciclo con un nuovo progetto o una nuova fase del progetto stesso.

Ma cosa dire in particolare dell’ elemento Acqua?
La protagonista del racconto iniziale ha in effetti una qualità speciale
Unica tra i cinque Movimenti, ad avere in sè, per così dire, una doppia anima.


 Associata all’inverno, e al freddo, essa ci riporta, da un lato, alla totale stasi, al riposo, alla quiescenza. Specchio di una natura dormiente. Ma d’altro lato, è proprio l’ Acqua ad essere già portatrice, in embrione, del fermento della vita, pronto a rinascere nella fase successiva.

Un’ energia paragonabile a quella di una molla compressa al massimo, ricca di potenziale concentrato e pronta a decomprimersi con la forza di un germoglio che, da seme interrato, spinge come un neonato che si affaccia alla vita.

Così sono i Reni, deputati assieme alla Vescica, alla gestione delle acque del corpo e, come tali associati, nell’energetica cinese, proprio al Movimento Acqua.
Come nucleo costitutivo più profondo dell’essere umano essi contengono informazioni sulla nostra costituzione di base e sulle nostre aspettative di vita, racchiuse in una sorta di Sim Card originaria. D’altro lato, essi sono sede della vitalità e della spinta sessuale, da cui trae appunto origine la vita stessa. 

Ed è proprio nell’istante sospeso tra questi due movimenti che avviene una marea di eventi sincronici:
nella stasi (naturale o forzata che sia) entro profondamente in me stesso, mi rigenero, prendo atto delle mie risorse, anche le più nascoste, così come dei miei bisogni. E più ne divento consapevole, più si esprime la mia Volontà, che dei Reni/Acqua è l’aspetto psichico sottile
Non Volontà come atto egoico, quanto vera e propria Volontà stessa di vivere e di esprimersi appieno, seguendo le spinte del Cuore.
L’azione che ne conseguirà potrà così essere spontanea ed efficace, realizzando il principio zen del “WEI WU WEI”, ovvero “Azione senza sforzo”. Il che ci riporta proprio ad una volontà fluida, poichè il fluire è la natura stessa dell’acqua. 
Solo la paura (aspetto emotivo”inferiore” dei Reni) potrebbe allora intervenire in questo idilliaco quadro e realmente immobilizzarci, impedendo a quella molla così potente di dispiegarsi verso l’esterno e trovare la sua piena realizzazione. 

Possiamo quindi gettare una luce consapevole sull’elemento Acqua, ad esempio contattandolo e visualizzandolo nelle nostre meditazioni, dedicando al nostro corpo adeguate pause di riposo, avendo cura, nelle stagioni fredde, di tenere al caldo la nostra zona lombare, legata proprio all’energia dei Reni e della Vescica.

Per quanto mi riguarda, continuerò a fissare il ritratto di Ophelia, provando a dirle che, secondo me, tuffarsi nella vita rimane pur sempre la scelta migliore, per quanto a volte complicata.
Potrebbe trattarsi dell’ennesimo corso di acqua gelida…ma anche di un caldo e meraviglioso mare caraibico…

 

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