Tra Cielo e Terra

Pasqua: in questo santo periodo, niente bugie! Siamo sinceri… Chi non ha accarezzato, almeno una volta, l’idea di farsi “leggere i Tarocchi”? O forse l’avete già fatto?😉

 Confesso che i miei ricordi di bambina, e poi di adolescente, ruotano attorno ad nucleo familiare femminile intriso di magia, pratiche rituali e tentativi di comunicazione con altri mondi… mi rivedo a spiare nonne, zie e parenti, più o meno acquisite, intente nella lettura divinatoria di vari generi di carte, fondi del caffè e di ogni altro possibile simbolo esoterico leggibile…

E così sono cresciuta. In case paterne e materne avvolte da una particolare atmosfera che, libri come “La casa degli spiriti” di Isabel Alliende o film come “The Gift”, con una straordinaria Cate Blanchett/medium-cartomante,  mi rievocano intensamente , ogni volta che li rivedo.

Si dice che ciò che apprendiamo e assorbiamo da piccoli rimanga fortemente intriso nella nostra memoria cellulare, al punto che nessuna esperienza successiva potrà mai sradicarlo completamente. Io ne sono la prova vivente.

Anni di studi connotati dal forte desiderio di fornire spiegazioni razionali a tutto e, in definitiva, di calmare l’ansia del vivere con il continuo tentativo di controllo sono serviti a ben poco, se non a farmi “sentire”, ancora più intensamente, quanto il Caos e una certa umana follia siano sempre lì… presenti e sottesi a qualsiasi ordine apparente.

Contro il caos non si lotta. Il caos non si comprende poiché esso non vuol essere compreso. Solo accettato, abbandonando ogni controllo…

…e… sorpresa!

D’improvviso, accanto alla consueta legge universale di “causa-effetto” fa la sua comparsa il magico “principio di Sincronicità”.
D’improvviso, alla visione lineare dell’azione, a cui, segue inevitabilmente una reazione (così come, simmetricamente, ad ogni effetto corrisponde sempre una causa), si affianca la visione circolare che, in un’apparente caos, assembla eventi affini e sincronici. Fornendo un quadro forse più difficile da intuire, ma dotato, ad un occhio allenato, di una sua chiara logica.

Un Ordine non slegato dall’idea di un Principio Superiore che sottende e, almeno in parte, giustifica l’apparente disordine.
Laddove, quindi, la sfrenata corsa alla ricerca di una risposta esterna può essere sostituita con un cammino, solo apparentemente, a ritroso. Una discesa verso la  fonte interna  del proprio Sé. Unico luogo in grado di fornire quelle risposte.

A questo punto mi hanno condotta, quindi, i successivi studi di medicina cinese, la Numerologia e la mia scoperta/riscoperta dei Tarocchi… ebbene sì, cara nonna! Poiché essi, lungi dal rivelarmi solo se avrei ottenuto quel lavoro, o se quel bel tipo sarebbe stato  l’uomo della mia vita… 😊, sono,  avrei scoperto più tardi, veri e propri simboli archetipali delle varie tappe evolutive umane. Autentici Mandala “nomadi”, in grado di operare una potente trasformazione sul nostro inconscio.

E, tra di essi, un Arcano in particolare attrae sempre la mia attenzione: il numero 12, l’Appeso.

Un incredibile personaggio, penzolante a testa in giù, sospeso tra Cielo e Terra.
Guardato, in genere, con diffidenza, poiché simbolo di sospensione, di immobilità, di una sosta esistenziale forzata che richiede il sacrificio di sé stessi.
Ma, a ben vedere, il viso di quest’omino dalla postura così scomoda appare sereno o addirittura divertito…
Egli guarda dritto verso di noi e ci suggerisce un vero e proprio capovolgimento di prospettiva.

Sì, perché, a testa in giù, la razionalità scompare, la possibilità di controllo s’indebolisce, i punti di riferimento sono ribaltati e non resta che affidarsi alla saggezza interiore divinamente ispirata.
Così la visione diviene più limitata… o più profonda? E forse, in tal modo, tutto si alleggerisce. Prospettiva assai utile nei momenti di disorientamento…

Mi ricorda l’energia del Fegato che, se opportunamente in equilibrio, secondo la medicina cinese, fluisce come una leggera brezza, permettendo agli occhi (organi di senso ad esso associati) una visione più lucida, lungimirante, talvolta addirittura profetica, quanto quella di uno stratega in battaglia.

Unendo, così, ancora una volta, materia e Spirito, alto e basso, Cielo e Terra. Percorso simboleggiato, nella numerologia, dall’8.

E, finalmente, con un fluido movimento sinusoidale che intreccia ragionamento e ispirazione, tocco di un dolore e ricerca della sua origine, superficie e profondità… il mio 8 si chiude con uno “stregonesco” augurio 😊

Buona Pasqua a tutti!

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